CANOTTAGGIO

Uno sport di resistenza e velocità

Il canottaggio è uno sport di resistenza e di velocità. La dote essenziale del canottiere è quella di essere in grado di tenere in equilibrio la barca, trasmettendo al tempo stesso il massimo della potenza ai remi. Vengono utilizzate delle barche dalla forma molto affusolata, nelle quali gli atleti siedono su seggiolini, scorrevoli o fissi, chiamati “carrelli”, orientati verso poppa. Per far muovere l’imbarcazione vengono usati dei remi.

Le principali differenze nelle imbarcazioni usate per il canottaggio sono date dal numero di atleti che compongono l’equipaggio, dal numero di remi azionati da ogni canottiere, che possono essere uno (“di punta”) o due (“di coppia”) e dalla presenza o meno di un timoniere (si parla quindi di “con” o “senza”). Le imbarcazioni, in origine venivano costruite in legno; oggi sono fabbricate in fibra di carbonio, mentre le imbarcazioni da competizione sono ormai quasi tutte in materiali compositi.

 La distanza regolamentare su cui si svolgono le gare è di 2.000 metri, ma per le categorie giovanili si disputano gare anche su 1000 e 1500 metri.

Esistono inoltre altri tipi di gare, denominate di “Gran Fondo”, la cui distanza varia generalmente tra 6.000 ed 7.000 metri.

Il canottaggio è uno sport atipico per quanto riguarda lo sforzo richiesto agli atleti: la distanza di gara standard di 2.000 metri è abbastanza lunga da richiedere doti di resistenza, ma abbastanza corta in termini di tempo (di solito da 5’30” a 8’00”) da sembrare una gara di velocità.

I vogatori  possiedono una potenza tra le più alte di tutti gli sport. Al tempo stesso i movimenti richiesti da questo sport comprimono i polmoni degli atleti, limitando la quantità di ossigeno disponibile.

Il vogatore quindi deve adattare la respirazione al ritmo della remata, inalando ed esalando due volte per remata, contrariamente ad altri sport, come ad esempio il ciclismo, dove l’atleta può respirare liberamente.

L’organo mondiale che governa il canottaggio è la FISA (Fédération Internationale des Sociétés d’Aviron), fondata il 25 giugno 1892 a Torino, presso la Reale Società Canottieri Cerea, che organizza i Campionati del mondo dal 1962. In Italia invece è la FIC (Federazione Italiana Canottaggio); è stata fondata nel 1888 e organizza e gestisce la maggior parte degli avvenimenti sportivi nel territorio.

Le gare di canottaggio si disputano fin dal 1900 anche ai Giochi olimpici (vennero cancellate nella prima edizione del 1896). Tra le nazioni più forti nel canottaggio si trovano Italia, Regno Unito, Stati Uniti, Francia, Germania, Australia e Nuova Zelanda.

La tecnica di remata

Posizione #1

La remata inizia nella cosiddetta posizione di “finale” con la pala inserita nell’acqua e posta perpendicolarmente rispetto ad essa. Il vogatore ha le gambe distese, il corpo leggermente piegato indietro oltre i 90° e le braccia raccolte al petto con i gomiti ben aperti e alti.

Posizione #2

La pala viene ruotata di 90° in modo da rimanere piatta sull’acqua. Il vogatore porta in avanti le braccia.

Posizione #3

Una volta distese le braccia completamente, il vogatore porta in avanti il tronco mediante una contrazione della fascia lombare; le gambe rimangono stese.

Posizione #4

Il vogatore piega le gambe, facendo scorrere in avanti il seggiolino avendo cura di giungere con le tibie perpendicolari all’acqua. La pala del remo comincia ad essere ruotata quando il vogatore, mentre si porta in avanti, raggiunge la metà dell’escursione del carrello, e risulterà perpendicolare all’acqua raggiunta la massima estensione (posizione di “attacco”). La pala viene inserita rapidamente in acqua.

Posizione #5

Il vogatore spinge la barca facendo leva sulla pala del remo, tramite la distensione delle gambe, mentre il corpo resta inclinato in avanti e le braccia distese. Il vogatore continua a spingere con le gambe e quando queste sono distese il corpo si raddrizza e raggiunge la posizione di 90° rispetto al piano della barca. A quel punto la schiena torna nella posizione iniziale (angolo> 90°) e le braccia raccolte sul petto con i gomiti ben aperti. Il vogatore spinge rapidamente il manico del remo verso il basso in modo che la pala esca dall’acqua.

Da questo punto si ricomincia con il primo passaggio.

“La remata è un’azione ripetitiva e rispetta sempre i passaggi descritti. Il passaggio in cui il vogatore piega le gambe è molto più lento di quello in cui le distende con la spinta: il rapporto tra il tempo della passata (la pala spinge in acqua) e quello della ripresa (la pala è estratta e viene spinta in avanti) è di circa 1 a 2. Il numero di colpi al minuto (ogni colpo indica tutta la serie di passaggi precedentemente descritti) varia a seconda delle gare e della frazione di gara: nel fondo è compreso tra i 18 e i 22, in gara è tra i 30 e i 40, nelle partenze può arrivare a 50. Il canottiere usa tutti i muscoli più importanti durante questa azione ed anche per questo il canottaggio è considerato uno degli sport più completi a livello fisico.”

L’allenamento

L’allenamento a livello agonistico si svolge sia su uno specchio d’acqua che in palestra.

Nel periodo autunnale e invernale si predilige un allenamento basato sul fondo medio lungo, curandone tutti gli aspetti tecnico-fisiologici a un basso numero di colpi in acqua. Oltre ai pesi e agli attrezzi utilizzati per aumentare massa muscolare e forza, un attrezzo comunemente usato per gli allenamenti a secco è il remoergometro, divenuto popolare anche al di fuori di questo sport. Esso riproduce piuttosto fedelmente il gesto che il canottiere compie in barca.

Questo attrezzo viene molto utilizzato sia dagli atleti professionisti che dalle scuole di voga, perché permette di allenarsi in modo piuttosto verosimile. Il remoergometro è sostanzialmente formato da una rotaia, su cui scorre il carrello mobile dove siede l’atleta, e da una ventola al termine della rotaia stessa: a questa ventola è agganciata una catena, il cui fattore di resistenza (drag) può essere regolato a seconda delle preferenze. Questa catena va tirata verso l’atleta, prendendola con un apposito manubrio, con la forza di (nell’ordine) gambe-busto-braccia. Il remoergometro presenta anche uno schermo (display) su cui compaiono tutti i fattori rilevati dai sensori della ventola, tra cui il tempo medio sulla distanza di 500 metri, il numero di colpi per minuto e la forza espressa in watt.

Nella stagione primaverile solitamente si incrementano gli allenamenti in acqua, alternando programmi d’alta intensità a sedute di fondo (di lunga durata e bassa intensità) per affinare la tecnica e il rapporto con l’imbarcazione in vista delle gare.